01 febbraio 2019

CUCINARE CON I BAMBINI

Ciao a tutti!

Oggi voglio affrontare un argomento particolare, cucinare con i bambini.

CUCINARE CON I BAMBINI
Mi capita spesso di incontrare mamme di bambini grandicelli, diciamo dai 10 anni in su che, con un po' di ansia, mi raccontano come vorrebbero insegnare ai figli a stare davanti alle padelle. Quando io gli racconto che i miei hanno imparato a 1 anno e a 2 già cucinavano mi guardavano parecchio incredule.

Lavorando in cucina, ancor prima di avere bambini, ho sempre visto in loro una curiosità immensa per pentole, fuochi e tutto ciò che sta in quella stanza. La mia cucina aveva una grande vetrata sulla strada e quando passavano con i genitori curiosavano dentro affascinati, non perdevano di vista un centimetro della stanza.
Mi ricordo quando ero piccola la scottata che mi ero presa al mignolino perchè avevo beatamente messo la mano sul bordo di una padella, fortunatamente spenta ma comunque calda. Un dolorino che mi si rizzano ancora i capelli al pensiero. Ma era una scottatura talmente banale che non ho nemmeno il segno. Solo che se ti va bene te la cavi con la mano sotto l'acqua fredda, alla peggio finisci nel reparto grandi ustionati.
I bambini non hanno paura di niente, siamo noi che abbiamo paura e glie la trasmettiamo.
Quindi, come fare ad insegnare loro quanto sono pericolosi i fuochi se non mettendoli loro stessi ai fuochi?.

 
Se il papà ti dice: "Non toccare la stufa che ti scotti" cosa vuol dire: "Che ti scotti"? se non lo provo non lo scopro. 
Così, quando Nicola aveva 1 anno circa, durante le sue prime camminate, trovò interesse per la zona del mistero. Cosa faranno la mamma e il papà esattamente in quel punto del mobile della cucina, e perchè esce una nuvola da li?

Si perchè se ci mettiamo alla loro altezza che è più o meno al di sotto del nostro sedere abbiamo una visione completamente diversa della realtà. Vediamo i cassetti e le ante, ma là sopra non si vede nulla. Cosa ci sarà? così si incomincia prendendoli in braccio per mostrargli la zona x. "Quello scotta....quello fa male...quello è pericoloso...con quello ti tagli" insomma un incontro molto invogliante e positivo!.
Non vi dico Nicola quando l'ha scoperta invece, voleva sempre salire a guardare. Così, quando era in grado di camminare bene e reggersi sopratutto, abbiamo fatto il grande passo.
Era inutile proibire una cosa che per noi era un gesto quotidiano e apparentemente senza pericolo. Nessuno ci dice non avvicinarti alle pentole che ti scotti, sappiamo cosa facciamo e stiamo attenti. Allora insegnai a Nicola a cucinare.
Innanzitutto imparare a stare sulla sedia senza paura e pericolo, imparare a mantenere un equilibrio con la sedia e con il mobile. Della serie, tieni sempre le mani sul mobile, perchè se ti spaventi e perdi l'equilibrio o cadi dalla sedia o ti appoggi giusto giusto nella pentola.
Poi scegliamo una pietanza semplice, il suo primo piatto fu un risotto, cucinato da me ovviamente, lui doveva solo mescolare. Perchè un risotto? perchè è il meno pericoloso. Poteva tenere bene la pentola dai manici senza perdere l'equilibrio, non ci sono i pericolosi olio o acqua bollente, ma deve solo mescolare.
Gli insegnai anche a scottarsi, come? scottandolo! non sono pazza, tranquilli, avevo la pentola calda da lavastoviglie, l'avevo messa sul fuoco spento, lui era corso a vedere cosa facevo così gli ho fatto toccare la pentola per spiegargli cosa vuol dire "Scottarsi". La pentola era solo tiepida ma tirò indietro subito la manina e capì il pericolo.
Ha sempre mantenuto un ottimo controllo e tutt'ora che ha 8 anni e cucina da solo accendendo e spegnendo i fuochi per i fatti suoi non si scotta e se solo sfiora la pentola corre da solo all'acqua fredda senza dire una parola.
Bisogna avere fiducia in loro anche se sono piccoli sanno fare cose molto grandi.
Quando lavoravo all'asilo facevamo anche il corso di piccoli cuochi, un'idea venuta così su due piedi chiacchierando con una delle maestre. Ne nacque un bel laboratorio di cucina con bimbi tra zero e tre anni. Avevamo realizzato un bel menù, abbastanza facile. Gli attrezzi che gli facevo usare? pericolosissimi. E vi assicuro che le maestre hanno anche sudato freddo all'inizio, ma pela patate e coltellino sono stati usati alla perfezione. Chiaramente sotto la mia super visione con le mie 10 mani pronte ai ripari ahahahah. Ma sono stati bravissimi, non un graffio non un problema.
Far cucinare ai bambini può essere anche un grande aiuto nell'alimentazione. Nicola per esempio è un divoratore di pomodori ciliegino, scende con il suo sacchetto nell'orto, ci sta circa 15 minuti e tu subito pensi: "Evvai oggi pomodori a go-go", invece questo sale con 5 pomodorini e basta, il perchè? li stacca e li mangia direttamente. Quindi pensi che gli piacciono, invece ni. Raccolti dalla pianta han più gusto, cucinati no. Così un estate gli ho fatto cucinare una pasta con pomodorini freschi, ricetta sua e devo dire ottima e anche a lui è piaciuta davvero tanto.
Per loro anche solo dire: "L'ho cucinato io!" è qualcosa di grande, anche se il risultato ha forme strane, ha troppo sale o troppo poco, se come Nicola abbonda di pepe (perchè gli piace) sarà sempre e comunque un gran lavoro, un lavoro da grandi e sarà anche molto divertente sia per loro che per noi. Si è vero, la cucina poi sembra stata assalita da una mandria di tori impazziti, mettiamolo in conto prima e ricordiamoci che anche nelle grandi cucine si sporca, poi si lava e passa tutto! ahahah.
Imparano anche a vedere gli ingredienti come sono prima di ridurli in pezzetti, trito o poltiglia. Imparano la forma, i colori e i profumi. 
Per l'occasione vi lascio una ricetta facile facile preceduta da una piccola storia da leggere, se avete bambini piccoli, mentre li aiutate nelle preparazione raccontategliela, gli piacerà. 
E' la ricetta delle mie Camille, facile, buona ed ai bimbi piace tantissimo! Ah mi raccomando, le uova lasciatele rompere a loro!!! buon divertimento!

4 commenti:

  1. Cara Sara, credo che fare esperienza cucinando con dei bambini sia la più bella casa che ci sia.
    Ciao e buon pomeriggio con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso

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    Risposte
    1. Si, è davvero una bella esperienza, tranne quella volta che ho avuto la malsana idea di far provare lo sbattitore elettrico a Nicola, non ti dico dove ho trovato gli schizzi di panna. ahahaha, però dai è stato un divertente pasticcio!
      Buon pomeriggio anche a te!!!

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  2. Wow! Anche i miei figli ogni tanto pasticciano in cucina, in genere mi aiutano a fare dei dolci. Però non avevo mai avuto il coraggio di iniziarli alla cucina così piccoli: il grande di 8 anni adesso aiuta il papà a cucinare, ma non sa cucinare lui! Il più piccolo a 2 anni mi monta le chiare o la panna con lo sbattitore elettrico (però ho un contenitore con il tappo e un foro circolare in cui inserire le fruste, a prova di schizzi!!!).
    Voglio provare... grazie per il tuo post davvero illuminante! :)
    A presto
    Lulù

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    Risposte
    1. Il paraschizzi mi mancava, ora ho la planetaria e vado sul sicuro. Prova! vedrai che bravi! buona cucina!!!

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